Il ryodoraku è un metodo diagnostico basato sulla misurazione elettrica dei punti di agopuntura, messo a punto negli anni Cinquanta dal medico giapponese Nakatami.
Consente anche il trattamento terapeutico dei punti con onde elettriche applicate a sottili aghi giapponesi infissi nella cute. Si può seguire l'efficacia della terapia agopunturale, grazie alla tecnica di misura e viceversa indirizzare la terapia verso i punti e aree elettricamente alterati.
L'alterazione dei parametri elettrici dei punti di agopuntura indica una corrispondente alterazione degli organi interni connessi, secondo una procedura del tutto simile all'EAV.
Rispetto all'EAV sono misurati a livello delle mani e dei piedi solo i punti di controllo dei dodici meridiani dell'agopuntura classica, mentre nell'EAV sono introdotte anche le misure degli 8 meridiani supplementari studiati da Reinhold Voll (1909-1989).
Metodica utilissima in particolare per la rilevazione della regolazione neurovegetativa dell'organismo. Si integra molto bene con l'EAV e gli altri check-up bioelettronici.
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