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Le vampate femminili da menopausa

Le vampate femminili da menopausa

Per le donne con tumori positivi per il recettore dell’estrogeno o del progesterone o entrambi, la soppressione dell’ormone è un’opzione aggiuntiva agli altri trattamenti dei tumori. 

Nel caso di tumori ormoni sensibili, la soppressione viene fatta mediante farmaci di sintesi con azione di inibitori dell’aromatasi che bloccano la conversione degli androgeni in estrogeni nei tessuti periferici e portano ad un aumento della sopravvivenza. 

Purtroppo gli inibitori dell’aromatasi comportano molti effetti collaterali primo fra tutti le vampate femminili da menopausa che comportano in parallelo a: calore, artralgia, aumento di peso, assottigliamento dei capelli, dispareunia, secchezza vaginale e perdita di libido, in alcuni casi, questi effetti indesiderati possono essere abbastanza gravi da sospendere la terapia n modo autonomo, in ogni modo poiché il trattamento ormonale-soppressivo può coprire cinque o più anni, il completamento della cura diviene molto importante. 

Le vampate di calore sono comunemente definite come ricorrenti episodi transitori di sudore, con una sensazione di calore, spesso accompagnata da palpitazioni o ansia, e talvolta seguita da brividi. 

È stato determinato che le donne superstiti del cancro al seno in terapia anti-estrogenica

avevano una probabilità 5 volte maggiore rispetto alle donne della popolazione generale di avere vampate. 

Riguardo alla patofisiologia degli hot flash è stato suggerito che un calo dell’estrogeno-causa una modificazione del punto di regolazione del centro termoregolatore nella parte anteriore dell’ipotalamo. 

Il nucleo termoregolatore attiva la sudorazione e la vasodilatazione per mantenere la temperatura centrale del corpo all’interno di una gamma ben regolata denominata zona di termoregolazione. 

I ricercatori hanno dimostrato un restringimento della zona tra sudorazione e tremore nelle donne sintomatiche, in modo che piccole variazioni all’interno della zona causano una modifica degli ormoni o dei neurotrasmettitori, producendo un flash caldo. 

Le correlazioni tra la frequenza e la gravità degli hot flash con i livelli di estrogeno nel siero sono scarsi, suggerendo che possono essere coinvolti altri meccanismi. 

Si sono trovati dei recettori funzionali degli estrogeni nella muscolatura liscia vascolare umano, suggerendo che l’estrogeno può anche avere un ruolo diretto e importante nella funzione vascolare. 

Sono state anche mostrate recenti ricerche sulla correlazione tra i livelli di estradiolo del plasma e sensibilità barocettiva.

La regolazione della temperatura corporea è probabilmente un coinvolgimento di interazioni complesse di noradrenalina, estrogeni, testosterone, serotonina, ed endorfine nei percorsi neuroendocrini. 

Terapia convenzionale si avvale di gabapentin un anticonvulsivante che ha una efficacia tra il 25 e il 45% sul sintomo e molti effetti collaterali. 

Megestrol è un progestogeno orale che ha dimostrato effetti contro le vampate ridotti dell’85%, tuttavia, studi in vitro hanno mostrato che gli agenti progestinici possono aumentare o accelerare lo sviluppo o la progressione del cancro al seno. 

Oxibutinina un antimuscarinico con buon effetto sul sintomo in pazienti refrattari ad altri farmaci, ma a sua volta con molti effetti collaterali come: cefalea capogiri e molti altri ancora. 

La Fitoterapia si avvale di due potenti fitoestrogeni che hanno la capacità di bloccare i recettori ipotalamici del centro regolatore della temperatura, sono cimicifuga e salvia: 

CIMICIFUGA (Actea racemosa) In uno studio concluso nel 2001 con 136 donne operate dal tumore al seno e in terapia con tamoxifene dopo chemio e terapia radiante. 

Le pazienti sono state divise in due gruppi uno di controllo con solo tamoxifene e l’altro di intervento con tamoxifene e 20 mg di estratto di Cimicifuga al giorno. 

Quasi la metà dei pazienti del gruppo d’intervento era privo di vampate di calore, mentre sono stati riportati gravi vampate di calore del 24,4% dei pazienti di gruppo di intervento e del 73,9% del gruppo di terapia abituale.

SALVIA (Salvia officinalis) pianta erbacea molto usata in cucina e in erboristeria per i numerosi effetti i suoi flavonoidi, che svolgono un’azione estrogenica e sono utili per svolgere un’azione estrogeno-mimetica e bloccare molti sintomi legati agli estrogeni come: dolori mestruali e vampate. 

Uno studio clinico randomizzato in doppio cieco è stato eseguito su 100 donne qualificate in post-menopausa con vampate di calore. 

Le donne dello studio erano divise in due gruppi trattati giornalmente con 3 compresse di salvia o placebo (100 mg) per 8 settimane. 

I sintomi della menopausa sono stati valutati utilizzando la scala di valutazione menopausa (MRS) in prima settimana e dopo otto settimane dall’inizio dell’intervento. Dopo 8 settimane, tuttavia, le vampate, la sudorazione notturna e il punteggio MRS sono significativamente diminuiti nel gruppo salvia rispetto al gruppo di controllo.